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Continua, sebbene con meno rumore rispetto ai primi tempi, la campagna vaccinale in Italia. Pur con diverse modalità nelle varie regioni, dappertutto è ormai possibile sottoporre al vaccino anche le persone con disabilità.

Vaccino Covid disabili: le regole delle regioni

Ogni regione decide a sé il metodo di prenotazione sia della persona con disabilità sia dei parenti stretti e caregiver. Per esempio in Abruzzo o Campania è possibile prenotare dal sito dedicato alla vaccinazione mentre in Basilicata da quello delle Poste Italiane. La regione Emilia Romagna invece le persone “estremamente vulnerabili” non hanno la necessità di prenotare la vaccinazione, e sono prese in carico direttamente dalle aziende sanitarie di riferimento. Stessa cosa avviene in Friuli Venezia Giulia.

Anche per i caregiver o per i conviventi di soggetti con grave disabilità c’è una procedura apposita, diversa da regione a regione. Nel Lazio è prevista la vaccinazione attraverso la chiamata diretta e attiva da parte della ASL competente per territorio o del Centro di riferimento che ha in carico gli assistiti per la specifica patologia. In Liguria invece è necessario contattare il proprio medico di medicina generale, in Lombardia basta accompagnare la persona con disabilità per essere vaccinati senza prenotazione. In Molise deve esserci una valutazione caso per caso. Insomma, è necessario consultare attentamente i siti di riferimento della propria regione.

Vaccino Covid disabili
Persone con disabilità e caregiver hanno modi diversi di prenotare il vaccino in base alla regione di appartenenza

Vaccino Covid disabili: dose “booster” e terza dose

Oltre alle ormai appurate modalità di prenotazione della vaccinazione è importante conoscere i nuovi sviluppi in tema Covid 19. Infatti negli ultimi giorni si sta parlando di dose “booster” e terza dose. Cosa significano questi termini? C’è differenza? La risposta è sì. La prima rappresenta semplicemente un richiamo, mentre la seconda (una dose aggiuntiva) serve a completare il ciclo vaccinale primario. Capire quale assumere è compito dei medici, che analizzano caso per caso.

La dose addizionale infatti è solitamente data alle persone trapiantate e immunocompromesse dopo almeno 28 giorni dall’ultima dose al fine di raggiungere un adeguato livello di risposta immunitaria. Tali soggetti dopo due dosi mostrano un significativo beneficio a seguito della somministrazione di una dose aggiuntiva di vaccino. In ogni caso, indipendentemente dal vaccino utilizzato in precedenza, sarà possibile aggiungere uno qualsiasi dei due vaccini a m-RNA autorizzati in Italia, ovvero Pfizer e Moderna.

La dose “booster” invece è un richiamo dopo il completamento del ciclo vaccinale primario, con l’obiettivo di mantenere nel tempo un adeguato livello di risposta immunitaria, in particolare in popolazioni fragili connotate da un alto rischio dello sviluppo di malattie gravi, o addirittura fatali. Da somministrare dopo almeno sei mesi dall’ultima dose, non ha ancora una strategia di procedura, che verrà definita solo in un secondo momento in base all’evoluzione dello scenario epidemiologico.

Cosa accadrà in futuro?

Dalla scoperta del vaccino sono successe molte cose. In Italia abbiamo superato quattro fasi: la prima con somministrazioni per operatori sanitari, ospiti Rsa e over 80, la seconda per persone da 60 anni in su o estremamente vulnerabili, la terza per il personale scolastico e i lavoratori di servizi essenziali e infine la quarta per la popolazione rimanente. Tra i gruppi più a rischio si inseriscono le persone con patologia che aumentano il rischio di decesso da Covid. Si tratta di soggetti dichiarati “estremamente vulnerabili”, che comprendono anche le persone con sindrome di Down.

Infine alcuni tipi di persone corrono un rischio molto alto in caso di vaccino e ne sono esonerate. Per loro esistono certificati di esenzione, la cui scadenza, inizialmente riportata per il 30 settembre, è stata prorogata al 30 novembre dal Ministero della Salute. Questo significa che chi è in possesso della certificazione non dovrà procurarsene una nuova. Per ottenerla bisogna sapere che viene rilasciata secondo le modalità e sulla base di precauzioni e controindicazioni da medici vaccinatori o di medicina generale a titolo gratuito.

Vaccino Covid disabili
Bisognerà capire chi sarà inserito tra le categorie fragili e vulnerabili che riceveranno la dose “booster”

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