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Ci sono cose che chi non ha una ridotta mobilità da per scontato. Come attraversare la strada, salire le scale, passeggiare sul marciapiede o entrare in un negozio. Purtroppo non tutti hanno la possibilità di dare per scontati gesti che parrebbero essere così semplici. Oggi vogliamo parlare di barriere architettoniche. Cosa sono e cosa possiamo fare per abbatterle?

Barriere architettoniche: definizione

Una barriera architettonica è un impedimento che limita o rende impossibile la fruizione di spazi, edifici e strutture, ostacolando in particolare il passaggio di bambini, anziani e persone con difficoltà motorie (come i portatori di handicap costretti a muoversi su sedia a rotelle), sensoriali (come persone prive di vista) o psichiche (persone con disturbi mentali che si ripercuotono sulle capacità di spostamento)” – Treccani.

Barriere architettoniche
Una barriera architettonica è un ostacolo che rende impossibile l’utilizzo di uno spazio o un servizio

Si tratta, quindi, di un ostacolo da rimuovere. Un ostacolo fisico che crea ulteriori disagi alle persone con una ridotta capacità di movimento. Ciò interessa principalmente gli anziani o le persone costrette su una sedia a rotelle. Ma chiunque si sarà trovato di fronte a un qualche impedimento costituito da una barriera architettonica, anche con un semplice passeggino.

Esempi di barriere architettoniche

Come abbiamo detto le barriere architettoniche sono degli ostacoli che impediscono alle persone con ridotta capacità motoria di salire su un marciapiede, ad esempio, o di entrare in un negozio, di prendere un mezzo pubblico o semplicemente di proseguire per la strada che aveva intrapreso.

Barriere architettoniche
Una rampa di scale è una barriera architettonica, ma anche un marciapiede, un ingresso stretto o un ascensore troppo piccolo

Stiamo quindi parlando di marciapiedi troppo alti e/o senza rampa di accesso, di rampe di scale, di ascensori troppo stretti per potervi accedere con la sedia a rotelle, di passaggi angusti, ecc.

Ma non solo, anche la mancanza di un’adeguata segnalazione può essere considerata una barriera architettonica. Ad esempio, un semaforo pedonale senza ausilio sonoro per i non vedenti.

La normativa

Tutto ciò che riguarda le barriere architettoniche è regolato nella normativa DM 236/89. All’interno della normativa è specificato il significato del termine barriera architettonica, ricordando che essa fa riferimento ad ogni tipo di impedimento.

Il DM 236/89 è l’unica normativa che si occupa di abbattere le barriere architettoniche all’interno degli edifici e degli spazi pubblici.

Ci sono, comunque, altre normative a livello europeo, come l’EN 8140 o l’EN 8141, le quali fanno riferimento a prodotti adattati per l’abbattimento delle barriere architettoniche. C’è poi la direttiva 42/2006, che si occupa dell’argomento, sempre a livello comunitario.

La regola dei 3 principi fondamentali

Quando si parla di voler abbattere una barriera architettonica bisogna ricordarsi di rispettare i tre principi fondamentali: adattabilità, visitabilità e accessibilità.

L’adattabilità è la possibilità di modificare nel tempo lo spazio in questione, per favorire l’abbattimento delle barriere architettoniche.

La visitabilità è la possibilità per tutti (anche per le persone con disabilità motorie) di accedere al luogo o al servizio in questione.

Infine, l’accessibilità è la possibilità per il disabile di accedere al luogo e di fruire dello spazio autonomamente e in modo sicuro.

Cosa sono i P.E.B.A.

Con la sigla P.E.B.A. si fa riferimento ai Piani per l’Eliminazione delle Barriere Architettoniche. Questo è uno strumento utilizzato per portare una maggiore consapevolezza della situazione, esaminando le situazioni di impedimento, rischio o ostacolo.

Si utilizza il PEBA quando si decide di intraprendere un percorso per l’abbattimento delle barriere architettoniche. Esso è un po’ un punto di partenza, che coordina e aiuta nelle azioni da seguire.

Detrazioni e agevolazioni

Al fine di incentivare l’abbattimento delle barriere architettoniche sono, inoltre, state previste delle detrazioni e delle agevolazioni a favore.

Ci sono, ad esempio, dei contributi a fondo perduto che riguardano gli interventi per abbattere le barriere, previsti dalla legge 13/89. In alternativa ci sono le detrazioni fiscali che interessano i lavori di ristrutturazione edilizia, quando questi interessano, appunto, l’abbattimento delle barriere.

 

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